Naslovna Elezioni 2015 Tobiolo Gianella: „Il PLR da sempre difende libertà economica e giustizia sociale“

Tobiolo Gianella: „Il PLR da sempre difende libertà economica e giustizia sociale“

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Serbinfo.ch: Qual è il suo pensiero sugli stranieri venuti dall’area balcanica? Pensa che si siano sufficientemente integrati nella società svizzera?

Gianella: Ho un ottimo rapporto con gli stranieri che sono arrivati nel nostro Paese da quest’area. Un’area che ha conosciuto, purtroppo, una guerra civile tragica e violenta, dovuta soprattutto alla modifica del contesto geo-politico di quegli anni, ossia dalla caduta del comunismo in URSS e poi in tutti gli altri Stati satelliti dell’Unione Sovietica dall’inizio alla fine degli anni ’90. Ricordo ancora bene, durante le scuole medie, l’arrivo di diversi studenti provenienti da quell’area. Ho diversi amici e con tutti loro ho un ottimo rapporto. Ne vorrei ricordare uno in particolare con cui ho condiviso i miei anni di studio all’USI di Lugano e di cui sono stato testimone di nozze nel momento in cui si è sposato qualche anno fa. Come lui conosco altre persone di quell’area e devo dire che si sono tutte integrate perfettamente nel nostro contesto sociale, economico e culturale.

Serbinfo.ch: Come vede l’attuale politica ticinese nell’ambito delle integrazioni e cosa cambierebbe?

Gianella: Il Canton Ticino è conosciuto per la sua ospitalità nei confronti di altri popoli. Consideriamo anche che il nostro Paese ha da sempre avuto una particolare sensibilità in proposito. Come non ricordare l’accoglienza data, dopo l’8 settembre 1943, a tanti italiani in fuga dal regime nazi-fascista? Tanti di loro trovarono rifugio proprio a Lugano e alcuni di loro, poi, presero attivamente parte alla fondazione della Repubblica italiana prima ed alla sua ricostruzione politica, sociale ed economica dopo.

Serbinfo.ch: Come valuta il lavoro dei media? Pensa che talvolta con i loro articoli rendono il processo d’integrazione più difficile e indirettamente generalizzando i casi singoli non danneggiano l’immagine dell’intera comunità in questione?

Gianella: Il lavoro dei media è sempre molto particolare, in qualsiasi ambito in cui essi trattano un determinato argomento. Da sempre gli organi di stampa hanno pubblicato, ad esempio, fotografie terribili di guerre, genocidi o altri avvenimenti simili. La scelta dei giornalisti e degli organi di informazione è completamente soggettiva ed è loro che devono essere responsabili di ciò che pubblicano e di ciò che scrivono. Poi sta al lettore, autonomamente e in maniera individuale, essere in grado di valutarne gli effetti e soprattutto di non farsi condizionare in proposito. Parlo quindi di una responsabilità e di una capacità di valutazione critica ed oggettiva da parte dei lettori. Io credo che tale valutazione critica sia ben presente nella cittadinanza e che la stessa sappia discernere molto bene l’aspetto puntuale dell’atto illegale dalla persona che lo ha commesso.

Serbinfo.ch: Quanto è per lei importante che gli svizzeri con il passato migratorio partecipino più attivamente nella vita politica svizzera?

Gianella: È molto importante e sarebbe molto qualificante per tutto il contesto ed il tessuto sociale e politico svizzero. Hanno una visione più internazionale e di largo respiro rispetto a chi è sempre rimasto all’interno dei confini nazionali. L’arricchimento sarebbe notevole ed importante per portare idee nuove e penso meno soggettive.

Serbinfo.ch: Secondo lei bisognerebbe dare la possibilità di voto agli stranieri a livello comunale prendendo in considerazione che il 25% della popolazione e in alcuni casi anche il 40% come nel caso del comune di Lugano è straniera?

Gianella: Penso che concedere la possibilità di votare a livello comunale sia una buona cosa. Chiaramente però si potrebbe valutare di concedere tale possibilità a persone che dimostrano che già da diversi anni risiedono in un Comune. A dimostrazione che esista concretamente un attaccamento all’ente pubblico.

Serbinfo.ch: Che vantaggi, se ce ne fossero, avrebbero gli stranieri nel caso lei fosse eletto nel Consiglio Nazionale?

Gianella: Ringrazio per la stima e la fiducia nei miei confronti ed anche dell’ottimismo che traspare da questa domanda. Essere eletto in Consiglio Nazionale alla mia prima esperienza politica di un certo livello sarebbe davvero un gran cosa. Per restare nel campo ipotetico di questa domanda rispondo che valuterei veramente positivamente ogni singola proposta di legge che vada nella direzione di una maggiore e di una migliore integrazione degli stranieri nel nostro Paese. E sicuramente non approverei mai e poi mai le proposte, sovente estremiste, dell’UDC nazionale su questo tema. Le soluzioni in politica si trovano e si cercano tramite un vero consenso di opinioni, non attraverso la polarizzazione estrema delle idee.

Serbinfo.ch: Perché un immigrato dovrebbe votarla e il suo partito?

Gianella: Per me politica significa passione, determinazione e tanto impegno per le cittadine ed i cittadini del nostro Cantone Ticino. Significa anche ascoltare e cercare di trovare le soluzioni migliori per la gente della nostra Terra. Purtroppo noi politici non abbiamo la bacchetta magica di Harry Potter per risolvere i problemi ma dobbiamo però avere quella dose di buon senso e di intelligenza per impegnarci a fondo nel capire quali sono i problemi che affliggono il nostro Paese.
La sfida per le Federali rappresenta una crescita politica e personale e soprattutto rappresenta il mio impegno nel difendere le libertà del nostro Paese: economica, individuale, imprenditoriale e sociale. Da troppo tempo, infatti, alcuni schieramenti politici che non hanno a cuore il nostro Paese, stanno tentando di distruggere il nostro Sistema – Paese che da 200 anni a questa parte ha creato e crea benessere sociale ed economico. Il Partito Liberale Radicale, che ho l’onore di rappresentare in queste elezioni Federali, da sempre difende proprio questi due qualificanti temi: libertà economica e giustizia sociale.

Serbinfo.ch: Il tema che le sta più a cuore a livello nazionale? Ci spieghi perché?

Gianella: Tre sono i temi che mi stanno a cuore.
1. Economia ed occupazione: creazione di posti di lavoro di qualità e con salari dignitosi per i residenti; parità salariale tra donne e uomini; equa e giusta fiscalità per cittadini ed imprese; contenimento della spesa pubblica.
2. Mobilità: completamento del collegamento A2-A13; risanamento del Gottardo ma mantenendo le attualità capacità di traffico; completamento della linea Alptransit a sud di Lugano; allacciamento della linea ad alta velocità Lugano-Milano per il tramite del partenariato pubblico-privato. Senza dimenticare però Lugano Airport SA, l’aeroporto della Svizzera italiana che necessita di un qualificante rafforzamento.
3. Partenariato pubblico-privato (PPP): è una forma collaborativa che si crea tra lo Stato e una società privata per la gestione di un servizio pubblico. Questo principio permette all’ente pubblico di esternalizzare dei compiti che altrimenti dovrebbe gestire internamente. Il PPP rappresenta uno strumento connesso alle più moderne logiche di riforma della pubblica amministrazione, insieme, ad esempio, ai contratti di prestazione, da alcuni anni già presenti con successo nel settore socio-sanitario ticinese. Differenti studi mettono in evidenza come il PPP è un’opportunità soprattutto per le pubbliche amministrazioni e di conseguenza per l’intera collettività. Un corretto utilizzo del PPP permette agli enti pubblici di conseguire risparmi finanziari fino al 20-30% sul costo complessivo di un progetto. Quale membro dell’Associazione partenariato pubblico-privato Svizzera con sede a Zurigo, sono convinto che nel prossimo futuro questa sinergia sarà strategica e di fondamentale importanza per il nostro Cantone e per l’intero Paese. Basti pensare ad alcuni esempi in tal senso, come la costruzione dei più recenti stadi di calcio svizzeri oppure al nuovo centro congressi del Politecnico federale di Losanna. Anche nel Canton Ticino abbiamo delle enormi potenzialità di applicazione, si pensino alla Casa del cinema di Locarno, al Polo sportivo della Città di Lugano oppure alla pista di hockey della Valascia.


PLR. I liberali
Presidente: Philipp Müller, poslanik saveznog veća
120 000 membri ¦ fondato 1894 ¦ www.plr.ch

PLR__«Il PLR. I Liberali si batte per ‹libertà, coesione e inno­ vazione› e per una società improntata all’autodeterminazione e all’assunzione delle responsabilità individuali. Esso si adopera per una Svizzera in cui culture, lingue e regioni si uniscono vo­ lontariamente per formare una collettività. Promuove anche l’innovazione, sostenuta dalla fede nel progresso e non frenata da divieti. Didier Burkhalter e Johann Schneider­Ammann rappre­ sentano la forza liberale in Consiglio federale. Chiediamo:
• Sicurezza dei posti di lavoro. Il PLR auspica che tutte le persone
che risiedono in Svizzera possano beneficiare di prospettive per il futuro. Ciò significa soprattutto poter avere un lavoro. I posti di lavoro non sono creati dalla politica, ma dalle numerose PMI – piccole, medie e grandi imprese. Ci impegnamo a favore della piazza lavorativa e finanziaria svizzera. Chiediamo scuole mi­ gliori, meno tasse e una legislazione sul lavoro d’impostazione liberale. Sosteniamo la via bilaterale grazie a una politica della migrazione rigorosa ma equa, migliori infrastrutture e la pro­ mozione delle donne e delle persone anziane nella vita lavora­ tiva.
• Assicurazioni sociali sane. L’AI e l’assicurazione contro la disoc­ cupazione hanno già accumulato enormi debiti per miliardi di franchi. Nel giro di pochi anni anche l’AVS rischia la stessa sorte. Dobbiamo impedire che ciò accada! Servono riforme di tutte le assicurazioni sociali e delle casse pensioni, per poter garantire le rendite anche in futuro.
• Meno burocrazia. Una marea di obblighi e divieti limita quotidia­ namente la nostra libertà e ogni anno costa miliardi di franchi alle nostre PMI. L’iniziativa individuale e l’imprenditoria sono ostacolate. Noi Liberali vogliamo regole semplici e procedure più celeri.»