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Economia, imposte e mezzi di comunicazione

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Praticamente priva di risorse minerarie e con una superficie limitata, la Svizzera deve la sua prosperità al commercio con l’estero. Il mercato interno relativamente modesto ha spinto i produttori svizzeri a rivolgersi oltre confine per assicurare il rendimento degli investimenti effettuati. La Svizzera importa materie prime ed espor ta beni di altissima qualità: abbonda di piccole e medie imprese, generalmente con meno di 250 impiegati a tempo pieno, i quali rappresentano circa due terzi della forza lavoro totale.

La più grande azienda svizzera è la Nestlé, il più importante gruppo alimentare del mondo.

Banche, turismo e comercio

Dopo montagne, cioccolata e formaggio l’immagine che viene istintivamente in mente quando si pensa alla Svizzera è indubbiamente quella legata alle banche. Le banche sono gli attori principali della piazza finanziaria elvetica, la cui attività privilegiata è la gestione dei patrimoni. Il settore finanziario riveste un’importanza capitale: contribuisce per oltre l’11% alla creazione del valore dell’economia svizzera. Oltre il 6% della popolazione è attivo nelle banche, assicurazioni e altri istituti finanziari. I principali poli finanziari sono Zurigo, Ginevra,Ticino e Basilea. Conti stipendio o di risparmio possono essere aper ti nelle banche o alla Posta, le quali concedo- no, a precise condizioni, pure dei prestiti. In oltre 60’000 Bancomat si possono ritirare contanti e svolgere operazioni bancarie. Le principali carte di credito sono accettate ovunque anche in Ticino.

Un altro settore vitale per l’economia svizzera è quello del turismo, e in particolare l’albergheria e la ristorazione dove lavorano tradizionalmente molte persone di origine straniera. Il Ticino, e in particolare le regioni di Locarno/Ascona e Lugano, è una delle principali mete turistiche del Paese.

In Ticino i negozi sono generalmente aperti dalle 8.00 alle 18.30, salvo il giovedì di regola fino alle 21.00. Al sabato non chiudono prima delle 17.00. Alcuni grandi magazzini, piccoli negozi di quartiere e molti distributori di benzina beneficiano di deroghe che permettono loro di tenere aperto tardi alla sera, alla domenica o durante i giorni festivi.

2802061932_545372Imposte e dichiarazioni dei redditi

Cantone e Comuni assoggettano a imposte il reddito e il patrimonio di chi ha la residenza o il domicilio in Ticino. Inoltre, è riscossa l’imposta federale diretta per la Confederazione. I lavoratori stranieri senza permesso di domicilio sono soggetti a imposta alla fonte sui redditi da attività lavorativa. L’imposta alla fonte viene dedotta direttamente dallo stipendio dal datore di lavoro. Sono soggette a imposta anche le prestazioni ottenute da un ente assicurativo che sostituiscono il pagamento dello stipendio come le prestazioni assicurative contro la disoccupazione. Ogni anno è necessario compilare una dichiarazione dei redditi. I Comuni sono competenti per l’invio delle dichiarazioni nonché per la percezione delle imposte cantonali e comunali. Numerosi enti pubblici e privati nonché i sindacati possono aiutare nella compilazione delle dichiarazioni. Ulteriori informazioni presso il Comune di residenza.

Quasi tutti i Comuni del Ticino dispongono di un Ufficio postale. Per le lettere la corrispondenza è suddivisa in A (prioritaria) e B. I pacchi invece in Priority ed Economy. I costi variano in funzione del formato, del peso e della celerità di consegna prescelta. Negli Uffici postali si possono pure effettuare pagamenti od operazioni finanziarie grazie ai servizi erogati da PostFinance. A richiesta, in caso di assenza momentanea posta e pacchi possono restare in giacenza all’Ufficio postale il quale deve essere informato immediatamente in caso di trasloco 

Mezzi di comunicazione

I nuovi mezzi di comunicazione quali internet e la telefonia mobile sono ovunque diffusi in Svizzera, e beneficiano di un’ottima copertura.La rete fissa e la rete mobile sono gestite da alcuni opera- tori in tutto il Paese. Numerose società propongono prodotti di telefonia. E’ pure possibile utilizzare internet per telefonare.La maggior parte delle abitazioni riceve programmi radiofonici e televisivi via cavo. Spesso per poter ricevere programmi da Paesi extraeuropei occorre dotarsi di un’antenna parabolica. La ricezione radiotelevisiva, anche via cellulare o internet, è a pagamento: occorre iscriversi alla società Billag SA incaricata della riscossione del canone, la quale effettua pure regolari controlli.

Integrazione degli stranieri e prevenzione della discriminazione

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Anche in Ticino la presenza di stranieri (oltre il 26% della popolazione residente) è un dato di fatto, indipendentemente dalla sua composizione, dal suo numero e dalla sua percezione. L’integrazione è quindi una necessità che si impone sia alla popolazione svizzera sia a quella straniera e che presuppone la volontà di accogliere da parte di chi riceve e la volontà di introdursi nella nuova società da parte di chi arriva. La convivenza, la comprensione, la tolleranza e il rispetto reciproco tra culture diverse sono presupposti indispensabili per lo sviluppo sociale, culturale ed economico della società, e si basano sui valori fondamentali sanciti dalla Costituzione federale.

La più forte comunità di stranieri residenti in Ticino è quella italiana, circa il 16% della popolazione, seguita da quella di cittadini originari dai Balcani (ca il 3%) e dal Portogallo (ca 2,5%). La maggior parte degli stranieri abitanti inTicino proviene dal continente europeo: solo il 2% arriva da Africa, Asia e Americhe. A volte però a causa di fatti di cronaca o delle notizie riportate dai media,la percezione dei cittadini non sempre corrisponde alla realtà delle cifre.

InTicino, in particolare nelle regioni di Locarno e del Lago di Lugano, vi è pure una forte presenza di cittadini germanofoni, in particolare svizzeri e tedeschi, spesso anziani benestanti attirati più dal clima e dal paesaggio che dalla cultura e la lingua locali. Inoltre, ogni giorno entrano nel Cantone per lavorare decine di migliaia di Italiani frontalieri. Infine, a Chiasso si trova uno dei quattro Centri di registrazione per richiedenti l’asilo dell’Ufficio federale della migrazione.

In Svizzera, come in tutta Europa, la popolazione invecchia e vi è penuria di manodopera. Senza il lavoro dei migranti anche in Ticino interi settori dell’economia sarebbero minacciati nel loro sviluppo. Molti servizi e aziende non potrebbero funzionare senza il loro indispensabile contributo. La presenza straniera in Ticino è una realtà secolare: nel 1880 gli stranieri rappresentavano il 16% della popolazione, il 28% nel1914, per poi diminuire durante la crisi economica e la Seconda guerra mondiale, ed aumentare fino al 1970. Le aziende ticinesi sono confrontate da decenni con una necessità di manodopera che l’evoluzione normale della popolazione locale non è in grado di soddisfare.

Con la Legge sugli stranieri, entrata in vigore nel 2008, e l’Ordinanza sull’integrazione degli stranieri per la prima volta gli obiettivi della politica svizzera in materia di integrazione sono ancorati nella legge. In Ticino il promovimento dell’integrazione degli stranieri e della prevenzione della discriminazione è fissato nell’art. 2, lettera d) della Legge di applicazione alla legislazione federale in materia di persone straniere (1998). Da parte sua il Cantone ha istituito la figura del Delegato cantonale all’integrazione degli stranieri e ha costituito la Commissione cantonale per l’integrazione degli stranieri. Esistono pure numerose Comunità e associazioni di stranieri che collaborano con l’Ufficio del Delegato cantonale per promuovere assieme l’integrazione dei loro membri tramite differenti attività ed eventi. La norma penale contro la discriminazione razziale, l’articolo 261bis del Codice penale svizzero, è un impor tante strumento per la lotta al razzismo in Svizzera.

Federalismo, autonomie comunali e democrazia diretta caratterizzano la struttura politica svizzera. Perciò non c’è sempre una sola risposta alle sfide dell’integrazione, che le istituzioni affrontano a livello cantonale ad esempio nelle scuole o nella vita professionale. La tradizionale autonomia locale fa dunque sì che l’integrazione passi in primis attraverso le comunità locali.

La Svizzera è un Paese piccolo, densamente abitato, con un’infrastruttura ben sviluppata e con elevati standard di vita per una gran parte della popolazione, dove grazie alla migrazione globale giungono persone con differenti abitudini e concezioni della vita. Lingue, culture, usi, costumi e religioni differenti si incontrano e costituiscono pertanto la grande sfida per la convivenza reciproca. Un’immigrazione il cui tasso di occupazione resta basso a causa delle difficoltà d’integrazione sul mercato del lavoro non porta soluzioni. L’integrazione deve perciò permettere anche la partecipazione dei migranti alla vita economica, sociale e culturale. Si suppone per questo che gli stranieri siano però disposti ad integrarsi e che la popolazione svizzera dia prova di apertura nei loro confronti. L’integrazione necessita della partecipazione di tutte le forze della società: Confederazione, Cantoni, Comuni, partner sociali, ONG e organizzazioni di stranieri. L’integrazione deve permettere di sentirsi e di vivere in armonia con la società di accoglienza: integrazione è fare propria la cultura del Paese d’accoglienza pur mantenendo le proprie radici, è portare il proprio impegno,la propria partecipazione, le proprie ricchezze. Integrazione significa dunque far parte di un insieme, su un piano di uguaglianza con gli autoctoni.

Turismo

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Il salto di uno sciatore sulle piste di Les Deux Alpes

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Tasse

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Il sistema fiscale svizzero è strutturato in modo federale. È formato da tre livelli: imposte federali, cantonali e comunali.
I 26 Cantoni hanno leggi fiscali proprie che rispondono a sistemi fiscali diversi. I comunifissano l’ammontare delle proprie tasse autonomamente in base alle leggi cantonali. L’imposta federale è calcolata come percentuale di quella cantonale. Con ciò, l’onere fiscale in Svizzera varia da Cantone a Cantone e da comune a comune.

Cantone e Comuni assoggettano a imposte il reddito e il patrimonio di chi ha la residenza o il domicilio in Cantone. Inoltre, è riscossa l’imposta federale diretta per la Confederazione. I lavoratori stranieri senza permesso di domicilio sono soggetti a imposta alla fonte sui redditi da attività lavorativa. L’imposta alla fonte viene dedotta direttamente dallo stipendio dal datore di lavoro. Sono soggette a imposta anche le prestazioni ottenute da un ente assicurativo che sostituiscono il pagamento dello stipendio come le prestazioni assicurative contro la disoccupazione.

Ogni anno è necessario compilare una dichiarazione dei redditi. I Comuni sono competenti per l’invio delle dichiarazioni nonché per la percezione delle imposte cantonali e comunali. Numerosi enti pubblici e privati nonché i sindacati possono aiutare nella compilazione delle dichiarazioni. Ulteriori informazioni presso il Comune di residenza.

Imposte delle persone fisiche

L’importo delle tasse viene accertato tramite una dichiarazione annuale dei redditi. Questa si basa sul certificato di salario che i datori di lavoro consegnano ai loro dipendenti.

Le imposte delle persone fisiche sono riscosse al domicilio e possono risultare d’importo assai diverso fra di loro a seconda del comune di residenza. Le dichiarazioni vanno inoltrate alle amministrazioni fiscali cantonali. Queste eseguono il calcolo complessivo come base della notifica di tassazione.

Raccomandazione Le leggi tributarie permettono numerose detrazioni dal reddito impositivo. Se compila la dichiarazione dei redditi per la prima volta, è meglio si rivolga a un consulente fiscale.

Stranieri con permesso C

Stranieri con permesso di domicilio C e rifugiati riconosciuti versano le loro imposte in varie rate annuali come i cittadini svizzeri.

Stranieri privi con permesso C

A tutti gli altri stranieri, le tasse vengono detratte dal salario sotto forma dell’imposizione alla fonte e versate all’amministrazione statale dal datore di lavoro.

Attenzione I redditi individuali delle persone coniugate vengono sommati per l’imposizione. Poiché le tariffe di tassazione aumentano progressivamente col reddito familiare, le coppie coniugate pagano solitamente di più di quelle non coniugate.

Imposizione alla fonte

Base dell’imposizione alla fonte è il salario mensile lordo inclusi tutti i supplementi. Anche le indennità per viaggi, pasti, malattia e infortunio, i contributi familiari e le mance sottostanno quindi a tassazione.
La situazione familiare (nubile/scapolo, coniugato/a, vedovo/a, divorziato/a) determina la tariffa dell’imposta mensile alla fonte.

Obbligo di tassazione

Gli stranieri pagano le tasse in Svizzera quando lavorano in Svizzera per 30 o più giorni, soggiornano in Svizzera senza attività lucrativa per 90 o più giorni.

Per evitare la doppia imposizione di stranieri con dimora nel Paese, la Svizzera ha concluso trattati fiscali bilaterali con vari Paesi fra cui tutti quelli europei, l’Australia, il Canada, la Cina, la Nuova Zelanda, il Sudafrica, gli USA, la Russia e altri. Una lista completa è disponibile sul sito internet dell’Amministrazione federale delle contribuzioni AFC.

Scuola e formazione

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Foto: Keystone

La Svizzera ha poche risorse naturali: deve dunque la sua prosperità anche alle capacità intellettuali della popolazione residente e perciò fa grande affidamento sugli ottimi livelli dell’istruzione pubblica.

Il sistema scolastico svizzero

La Svizzera ha un sistema scolastico fortemente decentrato. Le scuole elementari e secondarie sono gestite dai Cantoni, ma il numero di anni di scuola dell’obbligo è comune in tutto il Paese. Il sistema è suddiviso in quattro livelli: prescolastico (asili nido e scuole dell’infanzia), scuola dell’obbli- go (scuole elementari e medie), livello superiore e formazione universitaria e continua.

Per allievi di madre lingua non italiana che ne- cessitano di un particolare sostegno la scuola ticinese offre dei corsi di lingua italiana e attività di integrazione. Studenti, nuovi arrivati, di età superiore ai 16 anni possono beneficiare del programma proposto dal Pretirocinio di integrazione.

La scuola dell’obbligo

La scuola dell’obbligo dura 9 anni ed è suddivisa in scuola elementare e scuola media. Sebbene esistano diverse scuole private, la maggioranza degli allievi frequenta le scuole pubbliche.

L’età minima per l’inizio della scuola elementare varia da Cantone a Cantone: inTicino è fissata a 6 anni, mentre in futuro l’obbligo scolastico in tutta la Svizzera sarà anticipato a 4 anni. Alla scuola media gli alunni ricevono un’educazione generale di base. Alcune scuole forniscono un’istruzione pratica che li prepara all’apprendistato, altre mirano ad ampliare la cultura generale per consentire l’accesso al livello successivo.

Il ruolo della scuola pubblica è importante anche dal punto di vista dell’integrazione perché accoglie il 95% degli alunni del Paese con la varietà di condizioni sociali, linguistiche e culturali che compor tano. In quanto Paese con quattro idiomi nazionali la Svizzera attribuisce grande importan- za allo studio delle lingue. Durante gli anni di scuola dell’obbligo gli alunni studiano almeno un’altra lingua nazionale: in Ticino il francese e il tedesco, oltre all’inglese.

Scuole superiori

A 16 anni, gli studenti intenzionati a proseguire gli studi iniziano le scuole superiori, che hanno una durata di 3 o 4 anni: possono svolgere un tirocinio attitudinale in preparazione all’entrata nel mondo del lavoro o una formazione che consenta poi studi universitari. Il liceo offre una cultura generale e prepara all’esame di maturità che dà diritto ad accedere ad una delle 10 università svizzere, fra cui quella della Svizzera italiana a Lugano e Mendrisio (Accademia di architettura), o ad uno dei due politecnici federali (Losanna e Zurigo). Gli apprendisti alla fine del periodo di tirocinio ottengono un Attestato Federale di Capacità, riconosciuto in tutti i Cantoni.

Formazione universitaria continua

Molti continuano la propria formazione iscrivendosi ad un’università o ad una scuola universitaria professionale. Inoltre sono numerosi i corsi di aggiornamento professionale e specializzazione offerti da istituzioni private o da associazioni sindacali e professionali. Università e altri istituti superiori offrono anch’essi corsi di formazione continua.

Il Ticino dispone di un sistema universitario che comprende le facoltà di economia, di scienze della comunicazione, di architettura, di informatica e di teologia. E’ inoltre presente la SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana) in grado di fornire un insegnamento con orientamento pratico.Importanti centri di ricerca sono l’Istituto CIM (Computer Integrated Manufacturing) della Svizzera Italiana, il Centro Svizzero di Calcolo Scientifico, l’Istituto Dalla Molle per l’Intelligenza artificiale e l’Istituto di Ricerca in Biomedica.

Stefano Franscini nacque a Bodio nel 1796. Fu eletto Consigliere federale nel 1848. Principale attore della creazione del sistema educativo del Canton Ticino, si impegnò nello sviluppo delle prime scuole pubbliche sottratte alla gestione degli ordini ecclesiastici. Partecipò pure alla fondazione di un istituto politecnico federale a Zurigo, contribuì allo studio della Storia della Confederazione elvetica e gettò le fondamenta dell’Ufficio federale di statistica. Sempre sotto il suo impulso nacque l’Archivio federale svizzero.

Lingua italiana e convivenza

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Storicamente, la Svizzera si è formato nel punto  di confluenza di tre grandi culture e lingue europee, l’italiano, il francese (le français) e il tedesco (die deutsche Sprache), alle quali si deve aggiungere il romancio (rumantsch, romontsch o rumauntsch), una delle lingue ufficiali del Canton Grigioni, lingua neolatina che come tale ha grandi affinità col ladino e col friulano parlati in Italia e con alcuni dialetti lombardi.A seguito di ciò la Svizzera ha adottato quattro lingue nazionali, oggi sancite dalla Costituzione federale (artt.4 e 70).

La Svizzera è un Paese plurilinguistico e multiculturale: ha quattro lingue nazionali ma la loro distribuzione sul territorio non è omogenea. Il tedesco è di gran lunga la lingua più parlata (64%): in 19 dei 26 cantoni della Confederazione la lingua più diffusa è il dialetto svizzero tedesco. Il francese (21%) è parlato nelle regioni occidentali del Paese: 4 Cantoni sono completamente francofoni: Ginevra,Vaud, Neuchâtel e Giura. In 3 cantoni si parlano francese e tedesco: Berna, Friburgo eVallese.L’italiano (6,5%) è parlato inTicino e in quattro valli del Canton Grigioni. Il romancio è parlato solo nel Cantone trilingue dei Grigioni insieme al tedesco e all’italiano: come l’italiano e il francese è una lingua con radici latine. È parlato solo dallo 0,5% dell’intera popolazione svizzera. La lingua serbo-croata rappresenta invece il maggiore gruppo linguistico straniero. (Dati 2012).

Nel Canton Ticino, come pure nelle velli grigionesi  di Mesolcina, Calanca, Bregaglia e Poschiavo, la lingua ufficiale e corrente è l’italiano. Spesso nei rapporti fra amici e famigliari nella Svizzera italiana si utilizza pure un dialetto lombardo, con numerose caratteristiche locali. In Ticino chi frequenta le scuole dell’obbligo impara contemporaneamente a parlare e a scrivere anche in francese e in tedesco, un caso unico a livello svizzero. Nei Cantoni germanofoni (Svizzera tedesca) nel quotidiano è molto diffuso e praticato lo svizzero tedesco (Schwyzerdütch), un dialetto non sempre di immediata comprensione per chi ha studiato il tedesco e spesso assai differente da regione a regione. Nella Romandia (Svizzera francese) si è invece perso l’uso dei dialetti locali, salvo inVallese e nei Cantoni Friborgo e Giura.
Il plurilinguismo e il pluriculturalismo fanno parte del processo di autocomprensione culturale elvetico: la differenza è dunque uno dei valori svizzeri. Negli ultimi decenni la Svizzera si è però evoluta da Paese quadrilingue a Paese plurilingue: il pluralismo linguistico si è moltiplicato a seguito della diffusione dell’inglese e del fatto che numerosi stranieri residenti continuano a praticare la propria lingua d’origine. Le lingue parlate in Svizzera oggi sono oltre 40.

Per conoscere i propri vicini di casa, per poter par tecipare alle attività della comunità, per capire le trasmissioni radiotelevisive, per poter leggere i giornali, per cercare un alloggio o un lavoro, per sapere cosa imparano i bambini a scuola e per parlare con i loro insegnanti, per comunicare meglio con l’amministrazione pubblica e i servizi, per potersi sentire in Ticino come a casa propria e per informarsi sul Ticino in generale occorre capire e parlare l’italiano. Le amministrazioni comunali, ma non solo, forniscono informazioni circa le opportunità per imparare l’italiano e altre lingue nazionali.

I cittadini svizzeri sanno quanto sia a volte difficile apprendere le loro lingue: ma se un cittadino straniero si sforza di imparare e capire la lingua del luogo di residenza questo fatto agevolerà molto i contatti, il rispetto e la reciproca comprensione e conoscenza. Oltre ai corsi di lingua italiana ci sono pure corsi di socializzazione, di sensibilizzazione, d’informazione su usi, costumi e istituzioni locali. Nei primi mesi di residenza in Ticino per poter sostenere conversazioni difficili si può far capo ad un interprete interculturale qualificato.

L’iscrizione ad un’associazione locale è un’ottima occasione per stabilire nuovi contatti, poiché la maggior parte della vita sociale del Comune e del Cantone si svolge nelle associazioni. In molti Comuni esistono associazioni culturali,sportive, femminili, per i genitori o per i giovani.Anche in questo caso l’amministrazione comunale fornisce utili informazioni.

In Ticino vi sono pure numerose biblioteche, comunali o cantonali, alcune specializzate nelle lingue di origine dei nuovi arrivati, così come corsi di lingue straniere e attività culturali e ricreative organizzate dalle numerose associazioni di comunità straniere.

Democrazia e federalismo

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Frühlingssession. © 2011 Béatrice Devènes
La Svizzera è uno Stato federale, fondato su tre livelli istituzionali: la Confederazione, i 26 Cantoni che la costituiscono e i Comuni. I Cantoni sono autonomi nei limiti riconosciuti dalla Costituzione federale: ognuno ha una propria Costituzione, proprie leggi, un proprio Governo, un proprio Parlamento e propri tribunali. I Comuni (ca 3’000 in Svizzera e 147 in Ticino) rappresentano la più piccola unità istituzionale e politica e godono di un’autonomia definita dalle Costituzione dei differenti Cantoni. La particolarità della Confederazione elvetica è quella di essere composta da quattro culture e lingue diverse: quella germanofona, quella francofona, quella italiana, presente unicamente in Ticino e in alcune Valli del Canton Grigioni, e quella romancia. Per resistere alle tensioni e alle vicissitudini storiche che hanno attraversato l’Europa negli ultimi due secoli, la Svizzera, così come si è costituita dopo il 1848, non poteva essere altro che una Confederazione di stati composta da Cantoni e regolata in senso federalistico.

Accordi internazionali
Membro dell’ONU e dell’Associazione europea di libero scambio (AELS), la Svizzera affronta la politica europea, così come quella estera in generale, con prudenza e pragmatismo. Dopo il fallimento di alcuni referendum su un’eventuale adesione, la Svizzera ha scelto una via bilaterale con l’Unione Europea, sottoscrivendo numerosi accordi che tra l’altro permettono la libera circolazione delle persone e l’adesione agli accordi di associazione alla normativa di Schengen e di Dublino.

Federalismo svizzero

Federalismo significa che, come sancito dalla Costituzione, Cantoni e Comuni godono di ampia autonomia e coordinano le loro funzioni. Assieme alla Confederazione si ripartiscono le competenze politico-amministrative intrattenendo rapporti di stretta collaborazione. I Cantoni sono liberi di legiferare su tutti gli argomenti non regolati dalla Costituzione federale.

Democrazia diretta

La Svizzera ha un particolare sistema di democrazia diretta, che si esplica tramite l’elezione popolare diretta di tutte le cariche politiche, ad eccezione dei membri del Governo federale, nonché tramite il diritto di referendum, di iniziativa e di votazione popolare su ogni modifica della Costituzione. Il diritto al referendum, ovvero una consultazione popolare su una decisione del Parlamento, è presente nella Costituzione svizzera sin dal 1848. Grazie invece all’iniziativa popolare un determinato numero di aventi diritto al voto può richiedere la votazione per modificare o aggiungere un articolo della Costituzione. Le petizioni sono un diritto riconosciuto al cittadino di rivolgersi direttamente alle autorità e le possono firmare pure i cittadini stranieri. La Svizzera ha un sistema multipar titico nel quale nessun par tito ha la possibilità di conquistare la maggioranza assoluta: il senso del compromesso è dunque un valore essenziale nella gestione della democrazia svizzera. Anche il sistema di votazione svizzero è unico, se paragonato a quello delle altre moderne democrazie.

Gastronomia

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Una tra le più importanti ricchezze del Ticino è sicuramente la sua produzione eno-gastronomica. Prodotti genuini provenienti direttamente dal territorio e realizzati grazie ad antiche tradizioni locali.Un’offerta dai mille sapori capace di coniugare tradizione e modernità che spazia da specialità di stagione come i salumi nostrani, i vini merlot, i formaggi d’alpeggio, a piatti più classici come la polenta, il risotto con funghi e ossibuchi, il minestrone,la trota in carpione, la torta di pane o di castagne, le gazzose e altre specialità che si gustano con particolare piacere specialmente nei tipici grotti.

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Storia

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Nell’antichità le terre ticinesi erano abitate dai Leponti, popolazioni celtiche.Vennero poi annesse all’Impero romano ed inserite nella Rezia. Durante il Medioevo seguirono le vicende della vicina Lombardia, con le invasioni degli Ostrogoti, dei Longobardi e dei Franchi. Divennero poi il teatro delle guerre fra i Comuni di Como e Milano e furono definitivamente conquistate alla metà del XIV secolo dai Duchi di Milano, i Visconti, seguiti dagli Sforza. Nel 1182 le vallate di Blenio e Leventina firmarono il Patto di Torre giurandosi reciproca assistenza e anticipando il Patto del Grütli del 1291, mitico atto fondatore della Svizzera. In seguito la regione fu a poco a poco occupata dai Cantoni svizzeri che miravano al controllo dei passi alpini, in par ticolare del San Gottardo.

Nel 1512 il territorio dell’attuale Canton Ticino fu suddiviso in otto baliaggi comuni amministrati dai Cantoni confederati, che nel 1798 furono annessi alla Repubblica elvetica, smantellata poi nel 1803 da Napoleone Bonaparte che la trasformò in una Confederazione di 19 cantoni.

Nel 1798 elementi della Repubblica cisalpina sbarcarono di sorpresa a Lugano ma incontraro- no la resistenza deiVolontari del Borgo,un corpo di guardia costituito fra la popolazione locale. Seguì una convulsa giornata di scontri al termine della quale i Cisalpini, malgrado un iniziale successo, furono respinti. Gli elementi più aper ti della borghesia luganese approfittarono degli eventi per realizzare la sospirata indipendenza del borgo al motto di «liberi e svizzeri». Con l’Atto di Mediazione del 19 febbraio 1803 l’imperatore elevò a rango di Cantoni sovrani anche territori che erano stati sudditi come il Ticino. Dal 1878 Bellinzona è capitale unica e permanente. Durante tutto l’Ottocento il Cantone soffrì di una grave arretratezza economica che si espresse in una forte emigrazione verso i Paesi europei e Oltreoceano. Solo con l’affermarsi del turismo, l’apertura della ferrovia del San Gottardo e una prima industrializzazione ad inizio ‘900 la situazione cominciò a mutare. Nella seconda metà del XX secolo il Cantone si affermò poi come importante piazza finanziaria e di servizi. La fondazione nel 1996 dell’Università della Svizzera italiana rappresentò il coronamento di tale crescita economica e culturale. L’economia ticinese è oggi composta soprattutto da piccole e medie imprese. La maggior parte della popolazione attiva è occupata nel settore terziario (banche, assicurazioni, commercio, turismo, amministrazione), un terzo nell’industria e solo il 2% nell’agricoltura.

Geografia

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Il clima mite, la vegetazione subtropicale, la configurazione del territorio, i centri urbani, la gastronomia, la cultura, la Storia e la lingua italiana distinguono il Canton Ticino dal resto della Svizzera. Unico Cantone situato interamente a sud delle Alpi, lungo i suoi 100 km troviamo concentrati tutti i tipi di vegetazione europei, dai licheni sulle Alpi alle agavi e alle palme sulle rive dei laghi.

Si compone di due zone geografiche principali separate dal Monte Ceneri: il Sopraceneri ha una conformazione alpina ed è attraversato dal corso superiore del fiumeTicino; il Sottoceneri presenta invece caratteristiche prealpine e comprende al suo interno l’enclave di Campione d’Italia. Terra di cultura italiana ma politicamente svizzera, il Cantone è una regione moderna e dinamica attraversata da importanti assi di transito ferroviari e autostradali europei, e facilmente raggiungibile pure in aereo.

Il Ticino è al centro della cosiddetta Regio Insubrica, confina con l’Italia e con i CantoniVallese, Uri e Grigioni. È denominato ufficialmente Repubblica e Cantone Ticino, la lingua ufficiale è l’italiano e il capoluogo è Bellinzona: assieme a quattro valli italofone grigionesi costituisce la Svizzera italiana, ha una superficie di 2’812 km2, pari al 6,8% dell’intera superficie svizzera, e quasi 340’000 abitanti (2012) prevalentemente di religione cattolica, concentrati sopratutto negli agglomerati urbani di Lugano (138’000 ab.), terza piazza finanziaria svizzera, Locarno/Ascona (55’000 ab.), Bellinzona (50’000 ab.) e Chiasso/Mendrisio (50’000 ab.). Oltre il 26% della popolazione residente in Ticino è straniera.

POSLEDNJE VESTI